Bonifici bancari superiori a 5000 euro
- Dott. Pierleoni Marco
- 28 giu 2019
- Tempo di lettura: 4 min

Esiste un limite ai bonifici bancari? In quale ipotesi la somma pari o superiore a 5000 euro condiziona il bonifico?
Tra i mezzi di pagamento più diffusi c’è sicuramente il bonifico bancario. Si tratta di un modo molto semplice per trasferire il proprio denaro e per saldare quanto dovuto, ad esempio, per l’acquisto di un bene o di un servizio. Col bonifico è, inoltre, possibile avere traccia del proprio versamento (mediante la cosiddetta contabile) ed è consentito specificare, adeguatamente, a che titolo la somma è indirizzata al destinatario (cosiddetta causale). Insomma, un metodo molto semplice per regolare i propri debiti o, semplicemente, per prestare o donare una certa cifra al tuo caro figlio.
Ti sei sempre chiesto se al bonifico bancario la legge pone delle condizioni. In particolare, sei incerto sull’ammontare massimo che, tramite bonifico, tu possa trasferire. Pertanto, ti chiedi: è ammesso il bonifico bancario di qualsiasi importo? In particolare, sono consentiti i bonifici bancari superiori a 5000 euro? Quest’ultima domanda è motivata da un’opinione comune, secondo la quale esisterebbe questo limite specifico.
Inoltre, sai che è prevista una soglia che non puoi superare per usare il contante e, pertanto, immagini che questa regola valga anche per i bonifici. Infine, hai sentito parlare del cosiddetto riciclaggio del denaro e temi che la legge, per contrastare questo fenomeno, abbia posto un ostacolo al potenziale importo di queste operazioni. Ma sono giustificati i tuoi dubbi? Tentiamo di rispondere alle tue domande in questo articolo.
Bonifico bancario: cos’è?
Come già indicato in precedenza, il bonifico bancario è un mezzo ordinario di pagamento. A differenza del versamento in contanti, in questo caso ti avvali dell’intermediazione della banca e, solitamente, dei fondi presenti sul conto corrente aperto presso la stessa. Ad esempio, lo puoi utilizzare per saldare un prodotto appena acquistato su un sito online oppure per versare al professionista la parcella concordata. Insomma, uno strumento molto utile per adempiere ai propri obblighi e per avere traccia di quanto eseguito.
Infatti, la contabile/ricevuta del bonifico, unita alla causale indicata al momento dell’ordine di pagamento impartito alla propria banca, sarà un efficace mezzo di prova del versamento, con tutti i benefici del caso, nell’ipotesi di qualche malaugurata contestazione.
Bonifico bancario: come si procede?
Caratteristica irrinunciabile del bonifico bancario è l’opera di intermediazione della banca: attraverso quest’ultima s’indirizza un certo importo sul conto corrente del destinatario. La banca, quindi, riceve la somma da destinare al beneficiario o in contanti oppure prelevandola dai fondi presenti sul conto corrente del mittente (definito, tecnicamente, ordinante).
Nel primo caso, il soggetto pagatore, presentatosi presso l’istituto prescelto, compilato il modulo di riferimento ed indicate tutte le informazioni necessarie al compimento dell’operazione (generalità del beneficiario, codice Iban del conto di destinazione, causale del versamento), versa la somma in questione; essa sarà, quindi, trasferita sul conto del beneficiario. Si tratta di un’operazione sempre meno frequente: oltre a rivelarsi costosa, di regola, l’ordinante è titolare di un proprio conto e da quello fa partire il bonifico al beneficiario.
In questa seconda ipotesi, l’azione descritta è molto più semplice, anche perché, solitamente eseguita, comodamente, dalla propria scrivania ed attraverso il proprio home banking. Infatti, nella pratica di tutti i giorni, è raro trovare qualcuno che non operi online col proprio conto corrente bancario. In tal caso, l’esecuzione di un bonifico risulta molto agevole e veloce oltreché poco onerosa. Ovviamente, anche in questa occasione, l’ordinante dovrà indicare tutti i dati necessari per identificare il conto di destinazione dell’operazione.
Bonifico bancario: c’è un limite?
La presente domanda è condizionata dalla soglia che è invece prevista nel trasferimento del contante. Attualmente, la legge [1] prevede che mediante banconote possiamo pagare in contanti fino ad un massimo di tremila euro; addirittura, fino a qualche anno fa, il limite era stato fissato a mille euro. Si tratta di una disposizione prevista allo scopo di tracciare, il più possibile, i passaggi di valuta al fine di contrastare fenomeni come quelli dell’evasione fiscale oppure del riciclaggio di denaro.
Se questi sono gli obiettivi, appare chiaro che al bonifico non c’è ragione di porre alcun limite. Questa operazione di pagamento, infatti, avviene in modo tracciato e trasparente, senza alcun dubbio sulla somma di partenza, sull’ordinante e sul beneficiario. È per questo motivo che la legge non prevede alcun tetto al bonifico bancario.
Ovviamente, discorso a parte va fatto per le condizioni contrattuali che regolano il tuo conto corrente: la tua banca, infatti, potrebbe aver posto un limite giornaliero all’importo massimo da bonificare. In tal caso, sarebbe un vincolo da dover necessariamente rispettare, ma a prescindere da presunti divieti di legge, del tutto inesistenti.
Bonifico bancario: c’è un limite di 5000 euro?
Alla luce delle considerazioni espresse in precedenza, la domanda appena posta potrebbe essere giudicata superflua: in realtà rimanda ad un’ipotesi specifica. C’è, infatti, un caso dove il predetto limite viene preso in considerazione: si tratta del bonifico eseguito per conto terzi. In tale circostanza, l’ordinante destina una certa cifra al beneficiario non per proprio interesse, ma per conto di un’altra persona.
È per questo motivo che la Banca d’Italia ha imposto che per bonifici in conto terzi, pari o superiori all’importo di € 5000,00, debbano specificarsi le generalità ed il codice fiscale del soggetto in nome del quale è trasferito il denaro oggetto dell’operazione. Pertanto, solo a questo proposito ed allo scopo di evitare trasferimenti poco trasparenti di somme cospicue, è prevista la descritta soglia.
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